Nonostante il numero di persone a cui viene diagnosticata la malattia di Alzheimer sia in crescita esponenziale, la battaglia per riformulare le percezione della malattia e le parole che utilizziamo per parlare della malattia non è stata ancora vintav come quella contro la malattia stessa.
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Non molto tempo fa, la malattia di Alzheimer si nascondeva in bella vista. Nonostante la sua alta prevalenza, questa malattia devastante è stata praticamente ignorata per decenni.
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Per fortuna negli ultimi anni, c'è stato un cambiamento nell'atteggiamento e nel pensiero generale sulla malattia. Dobbiamo lavorare non solo per trovare trattamenti e una cura per la malattia di Alzheimer, ma anche per riformulare le percezioni e il modo in cui ne parliamo.
Credo che ci troviamo ora a una svolta storica che richiede un cambiamento radicale nella nostra mentalità .
Ecco alcuni obiettivi:
 • Migliorare la vita di chi vive con la demenza
• Non dimenticare mai che una persona che vive con la demenza è sempre la stessa persona, ma è la stessa persona che vive con una malattia.
• Tieni presente che la demenza non è una condanna a morte, ma uno stile di vita
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Soltanto quando accetteremo queste nozioni e adotteremo una corretta disposizione d'animo potremo finalmente affrontare lo stigma che e' associato con la malattia.
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Solo dopo la scomparsa dell'attore Gene Wilder, abbiamo saputo che soffriva di Alzheimer. Altri personaggi pubblici come Pat Summit e Dean Smith, due leggendari allenatori di basket universitario, si sono ritirati dalla vita pubblica a causa della malattia.
Al contarrio Michael J. Fox e Lance Armstrong hanno attirato un'incredibile attenzione pubblica in quanto coraggiosi portavoce del morbo di Parkinson e del cancro, usando le proprie vite come esempi di come convivere e affrontare queste malattie.
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Spesso, chi è affetto da Alzheimer si nasconde; mentre chi è affetto da cancro si manifesta. È un peccato che la nostra società offra narrazioni così sbilanciate su queste diverse malattie. Leggi questo articolo del National Institute on Aging, Helping Family and Friends Understand Alzheimer's Disease .
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Non possiamo sapere quale sarebbe stata la risposta del pubblico se Gene Wilder avesse deciso di parlare e diventare il volto pubblico dell'Alzheimer. La società avrebbe ascoltato? Allo stesso tempo, dobbiamo rispettare e abbracciare la scelta di un individuo su cosa e come condividere.
È difficile prevedere le nostre reazioni socio-culturali perché noi come società siamo imprevedibili, soprattutto nel modo in cui vediamo le malattie degenerative che comportano evidenti cambiamenti nel comportamento e nelle attivita. Ma abbiamo la possibilita' di fare la nostra parte, cambiare atteggiamenti e la maniera di conversare sulla malattia.
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Ecco perché l'idea di "vivere con l'Alzheimer" è così profonda e rivoluzionaria.
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Il linguaggio che utilizziamo per descrivere una malattia ha conseguenze enormi e plasma il modo in cui noi, a livello personale e della società nel suo complesso, pensiamo alla malattia di Alzheimer e reagiamo ad essa.
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Considerate il linguaggio del cancro: lo "combatti", "fai la guerra al cancro" e "tieni testa al cancro". Non ci sono termini equivalenti per l'Alzheimer. Non parliamo di una "guerra" contro di essa, né fconcosciamo il nome di individui "pubblici" che ci convivono o combattono e affrontano la malattia di Alzheimer.
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Le persone con diagnosi di Alzheimer spesso si ritirano dalla vita pubblica. Sfortunatamente, uno degli aggettivi più comuni per descrivere una persona con demenza - demente - è offensivo, poco lusinghiero e allusivo di debolezza.
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Quindi, se necessario, rimodelliamo le nostre prospettive sulla malattia di Alzheimer, a partire da come la descriviamo ci riferiamo ad essa. Controllamo sempre le parole che scegliamo prima di pronunciarle. Quando ne parliamo, facciamo riferimento alla "battaglia contro l'Alzheimer". Eliminiamo termini e frasi negative. E, cosa più importante, ricordiamoci sempre che coloro che combattono la malattia meritano il nostro rispetto e sostegno.
Le nostre parole plasmano le nostre percezioni, e le nostre percezioni hanno in definitiva il potere di plasmare le percezioni di tutti coloro che tocchiamo.
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Combattiamo insieme questa guerra con l'obiettivo di trovare una cura. Coinvolgiamo sempre più persone in questa crociata.
Per informazioni e risorse generali relative alla malattia di Alzheimer, clicca qui per visitare il sito web dell'Alzheimer's Association . Oppure connettiti ad altre grandi risorse, National Institute on Aging o American Federation for Aging Research .
Se sei interessato a leggere altri miei blog:
Dai un'occhiata al blog recente: Fast Food ultra-elaborati e il loro impatto sulla salute del cervello? ~ Dott. Domenico Pratico', MD, FCPP
Il dott. Domenico Praticò è titolare della cattedra della Scott Richards North Star Charitable Foundation per la ricerca sull'Alzheimer ed è professore e direttore fondatore dell'Alzheimer's Center presso il Temple, nonché professore di scienze neurali presso la Lewis Katz School of Medicine della Temple University .
Per maggiori informazioni sulla ricerca condotta dal Dott. Domenico Pratico , visita questo link .
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