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Malattia di Alzheimer: la battaglia del nostro tempo ~ Dott. Domenico Pratico', MD, FCPP

Aggiornamento: 26 nov

Nonostante il numero di persone a cui viene diagnosticata la malattia di Alzheimer sia in crescita esponenziale, la battaglia per riformulare le percezione della malattia e le parole che utilizziamo per parlare della malattia non è stata ancora vintav come quella contro la malattia stessa.

 

Non molto tempo fa, la malattia di Alzheimer si nascondeva in bella vista. Nonostante la sua alta prevalenza, questa malattia devastante è stata praticamente ignorata per decenni.

 

Per fortuna negli ultimi anni, c'è stato un cambiamento nell'atteggiamento e nel pensiero generale sulla malattia. Dobbiamo lavorare non solo per trovare trattamenti e una cura per la malattia di Alzheimer, ma anche per riformulare le percezioni e il modo in cui ne parliamo.




Credo che ci troviamo ora a una svolta storica che richiede un cambiamento radicale nella nostra mentalità.


Ecco alcuni obiettivi:


 • Migliorare la vita di chi vive con la demenza

• Non dimenticare mai che una persona che vive con la demenza è sempre la stessa persona, ma è la stessa persona che vive con una malattia.

• Tieni presente che la demenza non è una condanna a morte, ma uno stile di vita

 

Soltanto quando accetteremo queste nozioni e adotteremo una corretta disposizione d'animo potremo finalmente affrontare lo stigma che e' associato con la malattia.

 

Solo dopo la scomparsa dell'attore Gene Wilder, abbiamo saputo che soffriva di Alzheimer. Altri personaggi pubblici come Pat Summit e Dean Smith, due leggendari allenatori di basket universitario, si sono ritirati dalla vita pubblica a causa della malattia.


Al contarrio Michael J. Fox e Lance Armstrong hanno attirato un'incredibile attenzione pubblica in quanto coraggiosi portavoce del morbo di Parkinson e del cancro, usando le proprie vite come esempi di come convivere e affrontare queste malattie.

 

Spesso, chi è affetto da Alzheimer si nasconde; mentre chi è affetto da cancro si manifesta. È un peccato che la nostra società offra narrazioni così sbilanciate su queste diverse malattie. Leggi questo articolo del National Institute on Aging, Helping Family and Friends Understand Alzheimer's Disease .

 

Non possiamo sapere quale sarebbe stata la risposta del pubblico se Gene Wilder avesse deciso di parlare e diventare il volto pubblico dell'Alzheimer. La società avrebbe ascoltato? Allo stesso tempo, dobbiamo rispettare e abbracciare la scelta di un individuo su cosa e come condividere.


È difficile prevedere le nostre reazioni socio-culturali perché noi come società siamo imprevedibili, soprattutto nel modo in cui vediamo le malattie degenerative che comportano evidenti cambiamenti nel comportamento e nelle attivita. Ma abbiamo la possibilita' di fare la nostra parte, cambiare atteggiamenti e la maniera di conversare sulla malattia.

 

Ecco perché l'idea di "vivere con l'Alzheimer" è così profonda e rivoluzionaria.

 

Il linguaggio che utilizziamo per descrivere una malattia ha conseguenze enormi e plasma il modo in cui noi, a livello personale e della società nel suo complesso, pensiamo alla malattia di Alzheimer e reagiamo ad essa.

 

Considerate il linguaggio del cancro: lo "combatti", "fai la guerra al cancro" e "tieni testa al cancro". Non ci sono termini equivalenti per l'Alzheimer. Non parliamo di una "guerra" contro di essa, né fconcosciamo il nome di individui "pubblici" che ci convivono o combattono e affrontano la malattia di Alzheimer.

 

Le persone con diagnosi di Alzheimer spesso si ritirano dalla vita pubblica. Sfortunatamente, uno degli aggettivi più comuni per descrivere una persona con demenza - demente - è offensivo, poco lusinghiero e allusivo di debolezza.

 

Quindi, se necessario, rimodelliamo le nostre prospettive sulla malattia di Alzheimer, a partire da come la descriviamo ci riferiamo ad essa. Controllamo sempre le parole che scegliamo prima di pronunciarle. Quando ne parliamo, facciamo riferimento alla "battaglia contro l'Alzheimer". Eliminiamo termini e frasi negative. E, cosa più importante, ricordiamoci sempre che coloro che combattono la malattia meritano il nostro rispetto e sostegno.


Le nostre parole plasmano le nostre percezioni, e le nostre percezioni hanno in definitiva il potere di plasmare le percezioni di tutti coloro che tocchiamo.

 

Combattiamo insieme questa guerra con l'obiettivo di trovare una cura. Coinvolgiamo sempre più persone in questa crociata.

Per informazioni e risorse generali relative alla malattia di Alzheimer, clicca qui per visitare il sito web dell'Alzheimer's Association . Oppure connettiti ad altre grandi risorse, National Institute on Aging o American Federation for Aging Research .


Se sei interessato a leggere altri miei blog:


Il dott. Domenico Praticò è titolare della cattedra della Scott Richards North Star Charitable Foundation per la ricerca sull'Alzheimer ed è professore e direttore fondatore dell'Alzheimer's Center presso il Temple, nonché professore di scienze neurali presso la Lewis Katz School of Medicine della Temple University .


Per maggiori informazioni sulla ricerca condotta dal Dott. Domenico Pratico , visita questo link .


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Rimani aggiornato sul lavoro svolto presso il laboratorio del Dott. Domenico Pratico visitando il sito web del Pratico Lab .

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